RISING SUNS

di Xel

Introduzione
I Big Hero Six sono cambiati. Ma quale segreto si
annida al loro quartier generale? Buona lettura!

Capitolo Primo
CROCODILE ROCK

Baia di Tokyo.

La maggior parte delle anime della città stava ancora dormendo.
Una sparuta flotta di pescherecci rilasciava i suoi carichi, gli stanchi marinai scaricavano casse di pesci e gamberi, mentre i primi raggi del sole scintillavano sul placido specchio d'acqua.
La calma si apprestava ad essere violata...
A largo, sotto le acque, un'enorme figura scura si stava lentamente avvicinando alla città.

Shibuya, Grandi magazzini.

Una ragazza dai lunghi capelli biondi osservava con occhio critico una gonna.
Indossava un'uniforme scolastica con il gonnellino più corto della misura d'ordinanza e aveva i calzettoni rivoltati al contrario, il suo aspetto era quello tipico delle Ko-gals, le ragazze alla moda.
"Allora, hai deciso?" fece una ragazza giungendo alle sue spalle, anche lei indossava un'uniforme fuori ordinanza, con la differenza che la sua gonna era più lunga.
"Aspetta, giovane Yankee!" ridacchiò Kana Shirai, anche nota come Honey Lemon "Non posso mica accontentarmi di un vestitino qualunque! Devo trovare qualcosa che mi calzi per bene..." in cuor suo la ragazza stava cercando un vestito che la facesse apparire il più sexy possibile agli occhi dell'uomo che amava.
"Tsk... che perdita di tempo..." sbuffò Itsuki Ashiba, membro dei Rising Suns sotto il nome in codice Go Go Tomago, e tornò a sedersi sulla panchina davanti al negozio, in attesa che l'amica compiesse la sua scelta.

Università Todai di Tokyo.

In un'aula gremita di studenti, un ragazzino di tredici anni stava tenendo una lezione di fisica nucleare.
Era Hiro, il più giovane nonché geniale membro del gruppo di supereroi giapponesi.
Nella parte alta dell'aula, un uomo di stazza imponente, bardato con un soprabito scuro, lo teneva d'occhio con sguardo paterno. Era Baymax, il drago tecnorganico, nella sua forma umanoide.
Nella fila a metà dell'aula due ragazzi seguivano la lezione.
"Che noia!" mormorò Kei Enjouji, un ragazzo dai capelli scuri, che militava nei Rising Suns come Moonfade "Mi sento ridicolo ad ascoltare la lezione di un bambino, che tra l'altro è pure nostro compagno di squadra!".
"Fai silenzio!" lo zittì Seiji Kisaragi, un ragazzo dai lineamenti occidentali, con i capelli biondi che gli arrivavano quasi alle spalle; anche lui era uno dei più recenti acquisti della squadra ed agiva sotto il nome in codice di Kirakira. "Dovresti essere orgoglioso che una persona che conosciamo abbia avuto il privilegio di tenere una lezione speciale....".
"Bah.. sarà..." Kei sbadigliò "Ma io preferirei andare fuori a fare a botte con qualche cattivone!".

Ueno.

"Che bella giornata!" esclamò Hokuto Sumeragi alzando lo sguardo verso il cielo "Quando stavamo sottoterra, non potevamo vedere il sole... che cosa splendida che ci siamo persi…".
La ragazza aveva passato buona parte della sua vita nella cittadella sotterranea del progetto Babele.
Guardò l'orologio che teneva al polso. "Ma quanto ci mette Arisu ad arrivare? Eppure lo Shinkansen dovrebbe essere giunto alla stazione già da un po'!".
Un urletto attirò la sua attenzione, si voltò e vide una ragazzina piccola e minuta circondata da un gruppetto di ragazzi che la molestavano…
"Ma quella è Arisu!" esclamò e si avvicinò.
"Dai, bambina... andiamo a bere qualcosa... vedrai che ci divertiremo!" ripetevano i ragazzi.
"No... per favore... lasciatemi in pace..." mormorò Arisu, ma il gruppetto non accennava a placarsi.
"Non l'avete sentita?" fece Hokuto afferrando la spalla di uno dei ragazzi.
"Cosa vuoi tu? Non ti immischiare in faccende che non ti riguardano!" esclamò uno dei ragazzi con fare minaccioso.
Il volto di Hokuto mutò: gli occhi si assottigliarono, l'iride divenne giallo, i canini aguzzi e dalla bocca uscì un soffio, in virtù del potere che le aveva fatto ottenere il nome di Nekomata il suo corpo aveva assunto sembianze feline.
I ragazzi scapparono via spaventanti, mentre Hokuto, tornando al suo aspetto umano, si avvicinò ad Arisu:"Tutto bene?"
"Si, grazie per avermi aiutato... era dalla stazione che mi seguivano..." la ringraziò il membro della sezione del Kyushu dei Rising Suns.

Piscina comunale di Tokyo.

Una schiera di ragazze tra gli spalti lanciava grida e urla di incitamento per il ragazzo che in quel momento si apprestava ad uscire dalla vasca.
Era un ragazzo dal fisico abbronzato, i suoi lineamenti e i suoi capelli castani tradivano le sue origini di mezzo orientale.
Miki Olsen alzò una mano per salutare le sue fan, e queste presero a gridare ancora più forte.
"Vedo che le tue ammiratrici aumentano di giorno in giorno!" esclamò un ragazzo poggiato al muretto: anche lui era molto abbronzato, frutto di molte sedute con le lampade, aveva i capelli biondi così chiaro che tendevano al bianco ed indossava un completo di giacca e pantaloni di pelle "Si dice che la tua partecipazione alle prossime olimpiadi è ormai sicura... In fondo l'acqua è il tuo elemento!".
"Beh, Jin, non solo l'acqua è il mio elemento... si può dire che io stesso sia l'acqua" ridacchiò.
Anche loro due erano membri dei Rising Suns, Miki sotto l'identità di H20, per il suo potere di trasformarsi in acqua, mentre Jin, con il nome di Kiseki, faceva sfoggio dei suoi poteri elettrostatici.

Giri Darkwind Plaza.

Nelle stanze del palazzo era in corso una sessione di allenamento tra due dei membri più potenti dei Rising Suns.
Uno era Sole Ardente, Shiro Yoshida, ex militante degli X-men e dei Big Hero Six.
L'altra era Hana-Bi, Hotaru Mudo, proveniente anche lei, come la maggior parte dei membri del gruppo, dal progetto Babele.
I loro poteri si eguagliavano, entrambi erano pirocinetici, e forse per questo il loro rapporto era sempre stato conflittuale: dal suo arrivo nel gruppo, Hana-Bi non aveva fatto che contestare la leadership di Shiro.
E ogni allenamento, era come se fosse una sfida per dimostrare chi fosse il più forte tra loro due.
Vennero però interrotti dall'arrivo di Seto Morita, il tramite tra il gruppo e il governo, con lui c'era un'altra persona, un uomo alto e dai lineamenti eleganti, con indosso un Kimono scuro.
"Salve, Shigure!" esclamò Shiro riconoscendo l'uomo "Che ci fai qui? Nara è lontana!".
"Diciamo che sono in viaggio di lavoro..." sorrise Shigure.
"A dopo i convenevoli. Ragazzi, abbiamo un piccolo problema..." disse Morita.
"Di che si tratta?" chiese Hotaru.
"I radar dell'esercito hanno segnalato un corpo al largo della baia di Tokyo... non sappiamo di cosa si tratti, ma era enorme e si dirigeva verso la città... sembra che approderà esattamente ades..." un ruggito si sovrappose alle parole dell'uomo, mentre le pareti del palazzo tremarono.
"Cosa diavolo è stato?" strillò Hana-Bi.
"Ho la vaga sensazione che fosse quello…" Shigure indicò fuori dall'ampia vetrata.
Un'enorme rettile, alto più di una dozzina di metri, era apparso tra i palazzi.
"Oh cielo...". Morita sbiancò.
"Convocate subito tutti i Rising Suns!" ordinò Sole Ardente "Hana-Bi, indossa subito l'uniforme, Inugami è richiesto anche il tuo aiuto!".
Hotaru indossò rapidamente una calzamaglia rossa, calandosi sul volto una visiera viola. "Pronta!".
Shigure lasciò cadere il Kimono, mentre il suo corpo cambiava forma, prendendo quelle di un gigantesco lupo. "Speravo nel tuo invito...".

I comunicatori di tutti i Rising Suns suonarono.
Kana e Itsuki si tolsero di dosso le marinarette, rimasero con i loro costumi e corsero, saltando da un palazzo all'altro, verso il luogo della battaglia.
Hiro saltò in groppa a Baymax che era tornato alla sua forma di Drago, e volarono fuori dall'università.
Seiji e Kei gli furono subito dietro, ma prima corsero nel bagno ed indossarono le loro uniformi: calzamaglia, casco e stivali, in tinta bianca per il primo, nera per il secondo.
Miki e Jin si mossero senza bisogno di cambiarsi: il primo si limitò a trasformarsi nella sua forma liquida, mentre il secondo non amava affatto i costumi e le calzamaglie quindi rimase con la sua tenuta.
Hokuto si tolse i vestiti, rimanendo con una calzamaglia rosa, con dei ciuffi di peluche all'altezza della vita, delle caviglie e dei polsi, e mise tra i capelli un cerchietto su cui spuntavano due orecchie da gatto, mentre Arisu rimase con i suoi abiti limitandosi ad indossare una mascherina sul volto.

Il gigantesco lucertolone aprì le fauci lanciando di nuovo il suo stridulo verso.
A ogni passo, schiacciava le auto abbandonate, e faceva sobbalzare i palazzi che lo circondavano.
Sulle strade si erano riversati tutti gli abitanti del quartiere, che scappavano via urlando.
Un elicottero della televisione si avvicinò al bestione.
"Ok, quando sei pronta tu!" fece un cameraman.
"Adesso!" fece la giornalista e la luce sulla telecamera si accese "Qui Maya Hayami, per un'edizione speciale! Come potete vedere alle mie spalle... lo stai inquadrando Ken? Un mostro è appena approdato a Tokyo! Sembra un dinosauro uscito da un film di Godzilla, ma vi possiamo assicurare che tutto quello che vedete è vero! Non stiamo ricorrendo all'ausilio di effetti speciali! Le forze dell'ordine hanno ordinato lo sgombero immediato di tutta la zona e ha già chiamato in azione i Rising Suns! Sembra che sia stata mobilitata l'intera squadra principale della prefettura di Tokyo!".
Sole Ardente e Hana-Bi giunsero volando al cospetto del mostro, mentre Inugami li seguiva saltando da un tetto all'altro.
"Ecco! Potete vedere che è appena arrivato Sole Ardente, il leader della squadra, accompagnata da Hana-Bi, con loro sembra inoltre esserci un membro di un'altra prefettura! Ricordiamo che Sole Ardente, prima di militare nei Rising Suns, era leader dei Big Hero Six... La squadra si è sciolta qualche mese fa confluendo appunto nei Rising Suns... Tuttavia attualmente degli ex-membri dei Big Hero 6 solo cinque fanno parte dei Rising Suns, è balzato due settimane fa agli onori della cronaca il tradimento di Silver Samurai e... aspettate! Sole Ardente e Hana-Bi stanno attaccando!".
I due pirocineti volteggiarono nell'aria e poi lanciarono due raggi in direzione del mostro, tuttavia la creatura spalancò le fauci e lanciò una fiammata dalla bocca, annullando l'attacco.
"Sembra che la prima mossa sia fallita! Forse i due eroi non sono abbastanza affiatati... Voci di corridoio dicono che Sole Ardente sia segretamente in conflitto con Hana-Bi da quando questi ha gravemente ferito Silver Samurai dopo il suo tradimento... Ecco! Sono appena arrivati H20 e Kiseki, nonché Baymax, con in groppa il geniale Hiro!".
"Oddio!
È enorme!" esclamò Miki: era saltato sullo stesso palazzo in cui si trovava Inugami e si trovava al suo fianco.
"Bah! Ho visto di peggio nell'ultimo Final Fantasy!" gridò Jin e così dicendo saltò verso il muso del rettile.
Le mani del ragazzo scintillarono, le portò in avanti, e lanciò una raffica di sfere cariche d'elettricità verso gli occhi del mostro.
L'attacco giunse sulle scaglie della fronte e la creatura sembrò parecchio infastidita, sbuffò dal naso e lo spostamento d'aria deviò la direzione del salto di Jin, spingendolo verso la parete di un palazzo.
Dopo aver urtato il cemento, Jin iniziò a cadere a peso morto.
Sole Ardente stava per gettarsi a salvarlo, quando si accorse che l'albero sotto il ragazzo aveva cominciato a crescere a dismisura, allungando i rami e rendendo più folta la sua chioma, attutendo così la caduta, i rami poi si distesero, lasciando scivolare Jin sulle radici, dove c'era Arisu ad aspettarlo.
"Forte la ragazzina, vero?" ridacchiò Hokuto che aveva appena raggiunto gli altri sopra il palazzo.
"Hokuto... ma hai cambiato di nuovo costume?" chiese Hiro confuso.
"Certo! Se lo fa Wasp, perché non posso farlo anche io?" sbuffò la ragazza, poi incrociò il suo sguardo con quello di Shigure e gli soffiò contro.
"Hokuto! Non ora!" la sgridò Shiro, mentre assieme ad Hotaru continuava colpire con raffiche il bestione senza farlo smuovere "Dobbiamo risolvere questa situazione al più presto!".
"Scusate il ritardo, abbiamo avuto un problemino!" esclamò Kei volando sopra di loro.
"Veramente sei tu che sei rimasto chiuso nel bagno... non mettermi in mezzo..." sentenziò Seiji comparendo dietro di lui, volò verso il mostro giungendo le mani e un raggio al plasma colpì la schiena del mostro, che lanciando un verso furioso gli si volse contro, cercando di morderlo.
A distrarre nuovamente il mostro, fu un colpo al muso.
Go Go Tomago l'aveva colpito, rimbalzandogli contro il mento, intanto Honey Lemon si era affiancata agli altri compagni "Che mi sono persa?".
"Come vedete sono giunti anche Nekomata, Moonfade e Kirakira... e con loro sembra esserci anche Yume, la manipolatrice di piante... Ormai gli eroi sono tutti qui... ci chiediamo quale appoggio possano dare alcuni di loro contro un nemico cosi grande... Restate sintonizzati per seguire questo scontro in diretta, offerta per voi dalla Bantai, produttrice ufficiale delle Action Figures dei Rising Suns!".
Hana-Bi, Sole Ardente e Kirakira continuarono a volteggiare intorno al mostro, colpendolo coi loro raggi d'energia. Baymax aveva raggiunto la sua dimensione massima di quasi due metri e mezzo e si era unito allo scontro, mentre il resto degli eroi era fermo sul terrazzo a guardare la scena.
Ogni tanto cercavano di intervenire, ma la stazza del mostro era fuori dalla loro portata
"Certo che è enorme!" fece Kana.
"Dannazione... non possiamo fare niente contro di lui! Mi sento cosi impotente!" mormorò H20.
"Dovresti tenere i tuoi problemi personali fuori dal lavoro!" ridacchiò Hokuto.
"Per quanto lo colpiscano, sembra che gli diano solo fastidio…" constatò Hiro, mentre batteva i dati al suo computer "Sembra che quelle scaglie gli diano una protezione elevatissima contro ogni tipo d'attacco...".
Moonfade sbatté i pugni sulla ringhiera "E che cavolo! Vorrei aiutarli, ma i miei poteri funzionano solo se ho assorbito la luce lunare, proprio l'esatto opposto di quelli di Sei, che invece assorbe la luce del sole... ma in questo mondo sono utile soltanto negli scontri notturni...".
"Ma perché ci stai spiegando come funzionano i tuoi poteri?" chiese Hokuto "Parli come in un fumetto!".
"Caro Moonfade, se vuoi ti posso dare un mano io!".
Tra i ragazzi si aprì un buco dell'aria e ne saltò fuori un ragazzino completamente pelato.
"Sembra che sia appena arrivato anche Jumper, della sezione del Kyushu...
È un teleporta capace di trasportarsi per lunghissime distanze! Non ci resta che assistere a quale contributo porterà allo scontro!".
Jumper strinse la mano di Kei e sparì insieme a lui nel buco, che si chiuse alle loro spalle.
Un attimo dopo un altro buco si aprì alle loro spalle e i due risaltarono fuori.
"Che avete combinato?" chiese Itsuki.
"Mi ha portato dall'altra parte del globo... e ho potuto assorbire la luce lunare..." il corpo di Kei brillava di energia "Sono pronto a combattere!".
"Non ti muovere!" ordinò Hiro premendo un tasto del suo portatile "Moonfade prova a colpire il mostro esattamente al centro fronte!".
Il ragazzo ubbidì, si alzò in volo e saettò di fronte al volto del mostro e lanciò una sfera di energia dove gli era stato detto.
Il lucertolone lanciò un grido furioso e fece alcuni passi indietro, agitando la coda.
"Lo sapevo! La sua pelle può essere indebolita dalle scariche elettriche... e l'attacco di Kiseki sulla fronte ci è riuscito... Sono stato bravo, vero Kana?". Hiro si voltò, sicuro che Honey Lemon gli avrebbe fatto i complimenti, ma vide che la ragazza era corsa a sporgersi dalla balaustra gridando "Dobbiamo avvertire Shiro! Devo colpire il mostro in fronte!".
"Io ho in mente un modo più rapido per sconfiggerlo..." fece Hiro "Ma ci serve gioco di squadra... venite qui, che vi spiego!".

"Qui è sempre Maya Hayami, in diretta per voi dal luogo dello scontro! Sembra che i Rising Suns non stiano riuscendo a prevalere sul mostro... continuano ad attaccare, ma questi non sembra accusare i colpi! Ma... cosa sta succedendo? Sembra che anche gli altri membri del gruppo stiano per prendere parte all'azione!".
Nekomata, Honey Lemon, Go Go Tomago e Inugami erano discesi in strada, ponendosi ai piedi del mostro.
"Tutti insieme!" gridò Kana e si gettarono a colpire insieme la gamba del bestione, che però sembrò non sentirli nemmeno.
"Cavolo.. non c'è verso di attirare la sua attenzione!" fece Itsuki..
"Permettetemi di darvi una mano..." dietro al gruppetto era apparsa Arisu, la ragazzina portò avanti la mano e delle crepe comparvero sull'asfalto.
Un attimo dopo un intrico di liane fuoriuscì dalla strada, andando ad avvolgere il mostro: con il suo potere Arisu aveva spinto al massimo la crescita della piante del sottosuolo.
Il rettile lanciò un ruggito contrariato, si liberò della liane dando loro fuoco e poi si voltò.
"Ce l'abbiamo fatta! Ora ce l'ha con noi!" Inugami scodinzolò.
Il mostro alzò una zampa e la calò nel punto in cui si trovavano gli eroi, che saltarono all'ultimo momento mentre i palazzi tremavano e la strada si inclinava.
"Cosa stanno facendo quelli?!" esclamò Sole Ardente "Corriamo a dargli una mano!"
"Aspetta! Fa tutto parte di un piano di Hiro!" esclamò Moonfade giungendo accanto a lui, con H20 sulle spalle "Raggiungiamo subito la Baia, vi spiegherò strada facendo!" e così dicendo si allontanò; Shiro, Hanabi e Kirakira gli furono subito dietro
"Hai capito Jin? Il piano è semplice, ma funzionale!" esclamò Hiro, seduto sulla balaustra.
Jin lo osservò con aria grave "Mmm... me lo puoi rispiegare? Mi sono distratto un attimo!"
Hiro gli lanciò un'occhiata sconsolata "Le scaglie del mostro si indeboliscono tramite le scariche elettriche... ma i tuoi colpi hanno portata e raggio limitati, quindi non potresti mai colpirlo interamente in tempo utile... Tuttavia, se riuscissimo a circondare il mostro in un conduttore..."
"Sembra che il duello tra i Rising Suns sia giunto ad un punto cruciale! Parte dei membri del gruppo è appena scappato! Forse si stanno ritirando? Il mostro è davvero così forte? Eppure finora gli eroi giapponesi non si sono mai arresi di fronte a nulla..."
Sole Ardente e gli altri avevano intanto raggiunto il mare.
H20 si era gettato con un tuffo in acqua, mentre gli altri puntavano, come aveva detto loro Moonfade, i raggi d'energia sulla strada, per creare un canale.
*Devo... estendere il mio potere oltre il suo limite..* Miki sprofondava nelle acque *Devo allargare il mio controllo oltre l'acqua del mio corpo, fino a raggiungere quella di tutto il mare...*
"Pensate che ci riuscirà?" chiese Seiji.
"Ha già dimostrato di poter governare le masse d'acqua..." spiegò Sole Ardente "Ma mai cosi tanto da sommergere il lucertolone... "
Mentre gli altri continuavano a scavare il canale verso il mostro, un'ondata si alzò improvvisamente dal mare, riversandosi all'interno del letto creato dagli eroi.
"Ci è riuscito!" gridò Moonfade "Dobbiamo sbrigarci!"
L'enorme flusso di acqua marina comandato da Miki iniziò a scorrere nel canale, verso il mostro.
"Sta succedendo qualcosa! Gli eroi scappati stanno tornando... sembra che stiano... distruggendo la strada? Aspettata, sembra un fiume... Che vogliano forse affogare il mostro?"
Il lucertolone intanto era così indaffarato a cercare di schiacciare gli eroi, che non si accorse nel flusso d'acqua che stava arrivando alle sue spalle.
"Miki ce l'ha fatta! Tieniti pronto Jin!" esclamò Hiro.
Jin si mise in piedi sulla ringhiera, con le braccia teste in avanti, le sue braccia cominciarono a scintillare.
Una nuova ondata si sollevò, avvolgendo il corpo del mostro.
"Adesso!" dalle mani di Jin si scatenò una raffica di sfere elettriche.
"Tutti al riparo!" gridò Inugami e tutti gli eroi a terra saltarono prontamente verso il tetto del palazzo.
Le raffiche colpirono l'acqua trasmettendo una potente scarica attraverso tutto il corpo del lucertolone per alcuni secondi.
Miki gridò, perdendo il controllo dell'acqua, che si riversò a terra.
Il ragazzo cadde verso la strada, ma Baymax volò prontamente a sostenerlo.
"Rising Suns! Tutti insieme!" gridò Shiro, e lui, Hotaru, Kei e Seiji attaccarono il mostro.
Con la corazza resa inefficace, gli attacchi dei quattro bruciarono sul corpo del bestione, che lanciò un grido di dolore.
Il lucertolone si mise a correre verso il mare, facendo sobbalzare i palazzi ad ogni suo passo, si tuffò in mare e sparì nelle acque.
"Beh? Lo lasciamo scappare cosi?" fece Jin.
"E che vuoi farci?" chiese Go Go Tomago "Dubito che nell'Isola dei Sogni ci sia una cella abbastanza grande!".
"Io direi che per oggi abbiamo finito..." annunciò Shiro raggiungendo i compagni "Io torno alla base a fare rapporto... voi siete liberi!".
"Ebbene sì, signori! Come avete potuto vedere i Rising Suns hanno sconfitto la minaccia del terribile mostro! Anche in questa uscita il supergruppo giapponese ha trionfato su tutta la linea! Vi ringraziamo di essere stati con noi, e vi ricordiamo che gli Anime originali dei Rising Suns sono prodotti solo dalla Sunrice, in videocassetta e Dvd!".

"Direi che in fin dei conti è stato un buon lavoro, al solito danni un po' eccessivi, ma poteva andare peggio..." commentò Morita leggendo sulla sua cartelletta.
"Dici?" Sole Ardente guardava fuori dalla finestra "Eppure... sento come se mancasse qualcosa... da quando si sono formati i Rising Suns non abbiamo affrontato altro che minacce di cui non sappiamo niente... I nemici appaiono, li picchiamo e poi spariscono... In tutto questo c'è qualcosa che non mi torna...".
"Non c'è motivo di preoccuparsi... I Rising Suns sono in vetta ai sondaggi di popolarità, i loro manga sono i più venduti, lo stesso vale per i gadget... I giapponesi si sentono finalmente tranquilli e al sicuro..." Morita raccolse le sue cose e si diresse verso l'uscita "Ti saluto, ci vediamo domani!".
Shiro continuò a pensare in silenzio.
Si chiedeva se quello fosse veramente il suo gruppo...
Sapeva come era fatto un gruppo, lo aveva scoperto con gli X-Men, persone che assieme lottavano per gli stessi ideali...
E invece adesso si trovava alla guida di una schiera di individui di cui non sapeva niente, addirittura non conosceva molti dei membri...
Con la mente immersa in quei pensieri si incamminò verso la sala comunicazione, alzò lo sguardo e notò che uno dei macchinari adiacenti al muro era spostato in avanti, rivelando una porta che fino a quel momento era stata nascosta.
"E questa da dove spunta? Non l'ho mai notata..." Shiro spinse via il macchinario e si infilò nell'apertura, trovandosi davanti una rampa di scale che scendeva verso il basso.
La percorse per qualche minuto e si trovò una stanza piena di congegni elettronici.
Sentì una voce e si nascose dietro un pilastro.
"Un'altra barriera è caduta... Mentre l'attenzione del pubblico era puntata verso l'attacco di Godzilla, abbiamo avuto il tempo di muoverci in tutta libertà..." era una voce maschile ma non riuscì a riconoscere a chi appartenesse.
"Il lucertolone è stato un osso davvero duro, speravo che ci mandasse qualcosa di più semplice capo!" la voce che rispose invece la riconobbe subito: era Hana-Bi.
"Sapevo che l'avreste sconfitto senza problemi, non posso di certo permettermi di perdere la copertura che rappresentano per me i Rising Suns, già la crisi del mese scorso quando Silver Samurai ha scoperto il nostro piano ha rallentato il progetto e adesso...".
"Che storia è questa, Hotaru?" esclamò Sole Ardente facendosi avanti, il suo corpo fumava e brillava.
Hanabi sorrise:"Cavolo... chi ha lasciato la porta aperta?".
Sul grosso schermo alle spalle della ragazza vi era un volto, ma il segnale era cosi disturbato che se ne intravedevano a mala pena i lineamenti.
"No!" gridò l'uomo "Lui è uno di quelli che non doveva venire a sapere di me!".
Hana-Bi alzò la mano e nel palmo comparve una sfera di fuoco:"Non è un problema capo.. gli chiuderò subito la bocca...".
"Non sarà così semplice!" gridò Shiro gettandosi contro la ragazza.
La sfera di fuoco esplose contro il corpo di Sole Ardente e lo scagliò contro una parete.
"Non capisco..." fece il ragazzo alzandosi a fatica "Avevo… innalzato uno scudo termico... non è possibile che il tuo colpo…".
"Oh si… lo avevi innalzato…" una voce dalle scale, si voltò e vide Inugami nella sua forma umana, accanto a lui una bambina "Ma vedi, questa è la piccola Sana, il suo potere è quello di inibire i poteri mutanti degli altri...".
"Anche... tu!" prima che potesse reagire, un pugno colpì Shiro al viso.
Cadendo a terra vide che a colpirlo era stato Seiji, accanto a lui c'era H20.
"Non è possibile... voi... avete tradito... i Rising Suns..." mormorò Shiro.
"Non abbiamo tradito i Rising Suns... non hai capito niente... i Rising Suns esistono solo per servire il capo..." Hana-Bi le si avvicinò e alzò il pugno in aria: la mano le prese fuoco.
"Ma ora, non ti riguarda più!".
Calò il pugno e tutto diventò nero di fronte agli occhi di Shiro.

Capitolo Secondo
BURN TOKYO BURN!

Tokyo, quartiere di Shinjuku.

La metropolitana aprì le sue porte lasciando uscire una fiumana di gente.
Camminavano, o sarebbe stato meglio dire marciavano, con passo spedito, tenendo lo sguardo in avanti, pensando solo ad arrivare al più presto possibile al posto di lavoro.
Tra i manager in giacca e cravatta e le donne d'affari in tailleur, si muoveva una figura ammantata di stracci.
La gente non lo guardava, quando vivi in una delle città più popolate del pianeta impari facilmente ad ignorare gli altri.
La figura camminava zoppicando, si sentiva confuso... aveva un enorme dolore alla testa, ogni singolo suono che sentiva, dallo scalpiccio dei piedi, al suono dei cellulari, rimbombava nel suo cranio...
Si appoggiò ad un muro... desiderando che il dolore alla testa finisse...
Gli orologi di Tokyo segnarono l'una in punto.
L'uomo lanciò un gridò.
Una fiammata si espanse intorno a lui.
E Tokyo iniziò a bruciare…

Mezz'ora prima, alla base dei Rising Suns.

Inugami, Hana-Bi, H20, Kiseki e Kirakira si stavano allenando nella sala d'addestramento.
Nella stanza vicina, Hiro sfogliava con interesse un libro di fisica quantistica sotto lo sguardo paterno di Baymax.
Shiro osservava su uno schermo le esercitazioni dei compagni di squadra.
Hokuto, seduta accanto ad Itsuki, raccontava all'amica l'ultima puntata del teleromanzo che aveva visto la sera prima.
Itsuki dal canto suo stava desiderando che a Hokuto mancasse d'improvviso la voce.
Kana stava sistemandosi il trucco, rimirandosi in un piccolo specchietto.
"Come mai ti fai bella, Honey Lemon?" le chiese Moonfade "Hai deciso di accettare il mio invito per andare assieme a cena?".
La ragazza rispose senza degnarlo di uno sguardo "Tra meno di un'ora mi è stato fissato un incontro coi lettori del mio manga... che stress...".
"Honey Lemon Flash? Quello pubblicato su Nakayoshi?" chiese Hiro.
"Magari! Devo incontrare i lettori del fumetto pubblicato su Young Animal... E da quello che ho visto negli altri incontri sono tutti una marea di allupati!" la ragazza tremò "All'ultimo meeting c'è stato addirittura un tizio che mi ha chiesto di vendergli le mie mutandine!".
"Però non è da poco che tra tutti noi membri dei Rising Suns, solo tu sia quella che ha ben tre serie di manga dedicate!" intervenne Moonfade che non vedeva l'ora di porre fine al discorso di Hokuto.
"Beh... non c'è da stupirsi... in fondo dove la trovano una bella come me?" esclamò alzandosi in piedi; si avvicinò a Shiro e gli poggiò una mano sulla spalla "Non sei d'accordo?".
Shiro le poggiò una mano sulla schiena e la allontanò. "Scusa Honey Lemon... mi fai ombra sullo schermo...".
Kana rimase interdetta... è vero che da quando lei e Sole Ardente erano diventati intimi, lui aveva insistito affinché non rendessero pubblico quello che c'era stato tra loro, ma in fin dei conti, anche se in pubblico non avevano mai avuto delle effusioni, Shiro non si era mai comportato freddamente come capitava negli ultimi tempi. Sembrava come se si fosse completamente scordato di quello che c'era tra loro...
Kana si sedette in disparte, continuando a truccarsi, cercando di non piangere... si sforzava di trattenere le lacrime che volevano sgorgare come un fiume, allo scoprire che Shiro in realtà era come tutti gli altri... come quelli che l'avevano sedotta, portata a letto e poi abbandonata... In Shiro era sicura che avrebbe trovato almeno il rispetto della sua persona... e invece…
Deglutì e si passò il rossetto sulle labbra.
D'improvviso una sirena risuonò nel palazzo.
L'intero gruppo si riunì nella sala comunicazioni, sul grande schermo era apparso il volto di Seto Morita. "
È arrivata una segnalazione dalla polizia! Un piromane… un mutante pirocineta... sta dando fuoco a Shinjuku...".
Sullo schermo, al volto dell'uomo si sostituì una ripresa aerea del quartiere: un individuo con un'armatura nera e un elmetto dorato agitava le mani, lanciando scariche al plasma che incendiavano ogni cosa.
"Dobbiamo entrare in azione subito!" gridò Sole Ardente "Attacchiamo subito il mutante! Lo dobbiamo fermare, anche a costo di ucciderlo!".
Hiro lo guardò spaesato. "Sole Ardente... non penso che sia saggio buttarci tutti all'attacco... qualcuno dovrebbe pensare a spegnere le fiamme e anche a salvare i civili...".
Shiro aggrottò le sopracciglia. "Sì, certo... hai ragione... Kiseki, Hana-Bi e Inugami, venite con me... voi decidete come muovervi!".
Il soffitto si aprì e i quattro eroi uscirono, precipitandosi verso Shinjuku.
I presenti rimasero a guardare verso l'alto, con uno sguardo confuso sul volto.
Hiro ruppe il silenzio:"Beh... Penso che il più adatto a spegnere le fiamme sia senza dubbio H20... Kana e Kei potrebbero aiutarti... e noi altri penseremo ad aiutare i civili…" arrossì un attimo e calò lo sguardo "Ehm... ovviamente se vi va bene...".
"Certo che va bene. Dammi però il tempo di metter gli stivali!" esclamò Hokuto che per l'occasione stava indossando un completo di pelle nera.
Gli eroi salirono sul jet a decollo verticale fornito del governo e si mossero verso il luogo dello scontro.

Eretto tra le fiamme, l'uomo con l'elmo dorato aveva smesso di lanciare raggi al plasma a destra e manca.
Tra le grida della gente, l'individuo guardava innanzi a sé, senza dire una parola.
Fu allora che nel cielo apparvero i primi quattro Rising Suns che avevano lasciato la base.
"Eccolo!" esclamò Hana-Bi.
L'uomo alzò una mano verso il cielo, voleva dire qualcosa, ma sentiva come se la voce gli mancasse… non riusciva a parlare... e d'improvviso il dolore alla testa esplose di nuovo, portò le mani alla nuca e si piegò sulle ginocchia.
Prima che potesse muoversi, un poderoso colpo gli giunse allo stomaco, gettandolo contro un muro.
Era stato Sole Ardente che l'aveva colpito e adesso fluttuava sopra di lui. "Preparati a morire, criminale!".
L'uomo lo guardò confuso e un rantolo uscì dalla sua bocca "Tu...".
Sole Ardente calò il pugnò per colpirlo alla nuca, ma il corpo dell'uomo riuscì ad evitare il colpo saettando in aria.
"Sarà più difficile del previsto!" commentò Hana-Bi.

Intanto, mentre parte del gruppo si avventurava tra gli edifici e le macerie per salvare le persone imprigionate, Moonfade galleggiava in aria, tenendo H20 per le ascelle.
Da terra, Honey Lemon, con un idrante, riforniva d'acqua il compagno, che poi si apprestava ad usarla per spegnere le fiamme nelle zone in cui la situazione era più critica e che poteva più facilmente individuare dall'alto.
"Il comportamento di Shiro... non lo capisco..." pensava la ragazza "
È sempre stato un leader posato e razionale... nonché un ottimo stratega... e invece questa volta si è gettato in missione fregandosene della reale gravità della situazione...".
Mentre H20 si apprestava a spegnere gli ultimi focolai, l'attenzione di Kana fu attirata da una serie di esplosioni provenienti dal luogo della battaglia.
La ragazza si mosse in quella direzione.

Kirakira agitò le mani e un'intensa luce accecò l'uomo, che così non poté fare niente per evitare l'attacco combinato di due sfere di fuoco di Hana-Bi e Sole Ardente.
L'uomo, stremato, cadde a terra.
Inugami gli fu subito addosso, spalancò le fauci e gli morse con violenza un braccio.
Una fiammata si allargò dalla mano dell'uomo e il grosso lupo fu costretto a ritirarsi guaendo mentre un odore di peli bruciati si alzava nell'aria.
L'uomo cercò di alzarsi, ma Sole Ardente gli fu subito addosso.
Iniziò a tempestarlo di pugni al volto e ginocchiate allo stomaco, senza dargli la minima possibilità di reagire.
Sole Ardente calava i suoi colpi, secchi e precisi, senza proferire parola, con sguardo freddo negli occhi.
Gli altri tre membri del gruppo lo guardavano in silenzio a pochi passi di distanza.
L'uomo non riusciva più a muoversi, si adagiò sul selciato, Shiro gli piantò subito un calcio alla testa e poi prese a piantargli ripetutamente il tallone in pancia.
"Shiro! Fermati!" gridò Honey Lemon giungendo in quel momento.
L'eroe non sembrò sentirla, continua ad affondare i suoi colpi sulla vittima ormai priva di sensi.
"Vuoi forse ammazzarlo? Fermati! Fermati!" Kana si frappose tra Shiro e l'uomo, impedendo di ferirlo ancora "Cosa ti è saltato in mente?".
"Hai visto quello che ha fatto?" gridò Shiro indicando gli edifici devastati che lo circondavano "Deve pagare!".
Kana non riconobbe l'uomo che aveva davanti. "Pagherà... dopo un regolare processo!".
Sole Ardente rimase un attimo a guardarla, ansante, affaticato per i tanti colpi sferrati.
Guardando i suoi occhi, e quelli dei tre compagni che la circondavano, Kana si trovò con stupore a chiedersi quale gente la circondava.
"E sia..." Shiro schioccò le dita e da dietro le macerie comparve un uomo completamente coperto da un esoscheletro di metallo, la cui unica apertura lasciava intravedere l'azzurro sinistro degli occhi.
"E questo.. da dove spunta?" chiese Kana.
"Il suo nome è Steelwave... è un membro di riserva della divisione di Osaka dei Rising Suns".
Mentre Sole Ardente parlava, il nuovo arrivato tendeva le mani verso l'uomo privo di sensi, il metallo del suo esoscheletro si dilatò andando ad avvolgerlo.
Quando qualche secondo dopo il metallo si ritirò, l'uomo era bloccato da un fitta catena d'acciaio che gli avvolgeva tutto il corpo.
Chiedendosi come mai questo membro della squadra fosse apparso proprio in quel momento, Kana avvicinò una mano all'elmetto dell'uomo, con l'intenzione di vederne il volto, però Shiro lo agguantò subito per la catena e si alzò in volo trascinandolo con sé. "Ci vediamo alla base...".
Honey Lemon rimase in silenzio, guardando i compagni che sparivano nel cielo.

L'uomo misterioso fu portato alla base dei Rising Suns e rinchiuso in una cella all'interno della stessa.
"Ma non dovremmo portarlo nell'Isola dei Sogni?" chiese con impertinenza Honey Lemon: era davanti la cella, insieme ad Hana-Bi e Sole Ardente.
"Verrà trasferito domani mattina..." la zittì la donna.
"E allora perché non ne approfittiamo per interrogarlo? Potremo scoprire se ha un mandante... o dei complici..."-
Stavolta fu Shiro a zittirla. "Non è questo il nostro compito, noi dobbiamo pensare a sventare le minacce... alla indagini penserà la polizia, al processo il giudice...".
*Parla quello che fino a qualche ora fa stava per fargli da boia...* stava per dire la ragazza, ma si trattenne e si mosse imbronciata verso la sala riunioni.
"Pensi che si stia sospettando?" sussurrò Shiro non appena uscì.
"Non ancora... però dobbiamo liberarci di lui al più presto..." fece indicando l'uomo nella cella con il pollice.

Kana si sedette su una poltroncina accanto a Hiro, che aveva ripreso a studiare, erano da soli nella stanza.
"Senti, Hiro..." fece la ragazza "Non noti niente di strano?".
"In che senso?" chiese il ragazzino.
"Mi riferisco a...". L'improvviso suono dell'allarme le impedì di completare la frase.
La voce di Sole Ardente risuonò negli altoparlanti:"A tutti i Rising Suns! Disordini nel parco di Ueno! Recatevi tutti lì, immediatamente!".
"Hai sentito? Dobbiamo andare!" esclamò Hiro alzandosi in piedi.
Honey Lemon rimase per un attimo ferma, a pensare alla casualità che voleva allontanare tutti gli eroi dal palazzo, poi si alzò e sorrise a Hiro, "Si, andiamo..." fece un passo e poi cadde a terra lanciando un mugolio.
"Che succede, Kana?" chiese il ragazzo preoccupato.
"Devo... essermi ferita a Shinjuku..." mormorò la ragazza "Ma... penso di farcela a venire con voi… anche se fa male...".
"Oh no!
È meglio che tu vada in camera tua a riposare... avvertirò io gli altri del motivo della tua assenza!" esclamò Hiro e corse fuori dalla stanza.
"Perfetto!" esclamò Kana, raggiunse la sua stanza e guardò dalla finestra i compagni di squadra allontanarsi, chi con mezzi proprio, chi sul jet "Mi spiace averti mentito Hiro... ma era l'unico modo per rimanere sola alla base...".
La ragazza sgusciò fuori dalla stanza e corse verso la cella.
L'uomo misterioso era ancora al suo interno, imprigionato dalla catena di Steelwave.
Honey Lemon si avvicinò al piccolo display accanto alla prigione, digitò un codice e si aprì una porta.
Il prigioniero mosse la testa emettendo un mugolio.
Honey Lemon sganciò l'elmo che ne teneva nascosto il volto e sbarrò gli occhi quando lo vide in faccia.
Era Shiro.
Il suo volto era riconoscibilissimo anche se pesto e gonfio.
Kana lo abbracciò con un singhiozzo, si sentì male nel vedere come era ridotto l'uomo che aveva per lungo tempo ammirato.
Shiro si limitò ad emettere un mugolio confuso.
"Shiro... cosa ti è successo… perché?" prese il volto dell'uomo tra le sue mani.
"Quello che hai davanti non è Shiro Yoshida..." alle sue spalle era comparso Sole Ardente, con al fianco Hana-Bi, un uomo molto grasso ed una ragazza dall'aspetto esile.
Kana si voltò di scatto e lo guardò con aria minacciosa.
"Kana... non farti ingannare... quello è un sosia mandato in mezzo a noi da un nostro nemico..." mormorò Sole Ardente.
La sua voce risuonò insolitamente calda e sensuale alle orecchie della ragazza.
L'uomo allargò le braccia. "Kana... sei solo confusa... vieni qui...".
Kana si alzò e si mosse verso Sole Ardente.
"Sei stanca... scusami se sono stato freddo nei tuoi confronti degli ultimi giorni...". Sole Ardente l'abbracciò.
Kana si trovò stretta al petto di Shiro, si sentiva confusa e al tempo stesso piena di piacere, la sua mente era cullata dalla voce dell'uomo, aveva quasi voglia di addormentarsi.
Con la coda dell'occhio vide l'altro Shiro, la sua mente ritornò al primo momento di intimità che aveva avuto con l'uomo, al profumo della sua pelle... che non era lo stesso che sentiva adesso!
Si scostò dal corpo di Sole Ardente e fece un passo indietro, la testa le girava, era come preda di vertigini.
"
È inutile... Hime, spegni la sua mente!" esclamò Hana-Bi indicando la gracile ragazza.
Questi si voltò verso la donna. "Spegnere la mente... ma non so se...".
"Una... telepate..." ringhiò Kana, e approfittando del fatto che la distrazione della ragazza fosse puntata verso Hana-Bi, tirò fuori un bastoncino che si tramutò in una lunga staffa d'acciaio e la usò per colpire la ragazza alla nuca, facendola svenire.
Kana corse accanto a Shiro, ritirando la staffa e prendendo una sega rotante dal suo Power Purse, ed iniziò a usarla per recidere le catene.
Ma il falso Shiro le si avventò addosso, la afferrò per i capelli e la gettò contro una parete. "Ora basta! Non permetteremo a un bambina di mettersi contro i nostri piani!".
"Chiunque tu sia... qualunque sia il vostro piano... appena gli altri lo sapranno..." mormorò Kana.
Sole Ardente rise e mostrò un capello di Kana che gli era rimasto tra le dita, lo passò al ragazzo grasso che lo ingoiò.
Il corpo dell'individuo iniziò a ribollire, la sua pancia si allargò, come fosse fatta di pongo e dall’essere fuoriuscì una figura che ricadde a terra.
"Ma cosa?!?" gridò Kana stupita nel vedere che dal corpo del ragazzo era uscita una sua esatta copia completamente nuda.
"Sorpresa, eh? Permettimi di presentarmi: io sono Reflex e sono un tuo compagno di squadra… anche io sono un Rising Sun..." ridacchiò il ragazzo "Il mio potere mi permette di creare le copie degli individui anche con un microscopico filamento di DNA… così come ho creato la tua ho creato quella di Sole Ardente... Delle belle bambole senz'anima che manovro a mio piacimento...".
"Adesso che abbiamo una copia di Honey Lemon, tu non ci servi più..." annunciò Hana-Bi e tese la mano in avanti "Il piano non può essere compromesso da una piccola interferenza...".
"Dannati..." Kana chinò lo sguardo, mentre la mano di Hana-Bi iniziava a brillare.
Shiro intanto guardava con occhi spenti la scena, ma vedendo Hanabi in procinto di colpire Kana la sua mente ritornò a pochi giorni prima, quando era stato lui a subire quella sorte.
Il blocco psichico impostogli da Hime si sciolse.
"No!" urlò Shiro e il suo corpo si illuminò.
"Attenti!" gridò il falso Sole Ardente alzando uno scudo termico.
Una raffica al plasma devastò parte del palazzo.
Kana chiuse gli occhi e quando li riaprì vide la sua copia a terra, davanti a lei, completamente carbonizzata: dopo qualche secondo il suo corpo si disfece in una poltiglia.
Hana-Bi e gli altri si erano messi al riparo dietro lo scudo eretto dal falso Shiro.
Il vero Sole Ardente era al fianco di Honey Lemon, il suo corpo brillava intensamente pulsando di energia.
"Per quanto tu sia forte, noi lo siamo di più..." gridò Hana-Bi "Tra poco il resto della squadra sarà di ritorno e non potrete fare niente per evitare la vostra morte!".
Shiro diminuì il calore del proprio corpo e cinse Kana con un braccio. "Per ora non potremo fare niente... ma presto torneremo... e qualunque sia il vostro piano lo neutralizzeremo!".
E così dicendo volò fuori dall'apertura che aveva aperto nella parete, sparendo insieme alla ragazza nei cieli di Tokyo.
Reflex si avvicinò allo squarcio. "Questo sarà un problema...".
Hana-Bi iniziò a ridere. "Non possono niente, sono solo due... Il nostro piano andrà avanti senza problemi!".

Capitolo Terzo
BREAKIN' THE WALL

Tokyo, la sera era appena scesa sulla grande città.
A largo della baia, galleggiava un'enorme chiatta piena di rifiuti.
Si chiama Isola dei Sogni ed è la discarica galleggiante della città.
Poco più lontano, vi è un'altra Isola dei Sogni piena di quelli che molti considerano rifiuti.
Si tratta di un carcere sottomarino di recente costruzione, molti la definiscono "La Volta dell'Oriente", anche se è più che evidente che è tecnologicamente superiore alla sua controparte occidentale.
Al suo interno vengono custoditi i criminali con superpoteri di Tokyo che, dopo lo scioglimento del progetto Clover, sono vertiginosamente aumentati.
L'ingresso al carcere sottomarino si effettua tramite una piattaforma esterna ed è regolato da una dozzina di agenti armati.
Sembrava una serata tranquilla... gli agenti ciondolavano annoiati, dando un occhio alla tv.
Maya Hayami stava informando gli spettatori riguardo la conferenza tenuta dai Rising Suns quel pomeriggio.
"... come è stato annunciato da Sole Ardente, un suo sosia e una sosia di Honey Lemon hanno ucciso la vera Honey Lemon..." mentre parlava andava in onda un filmato ripreso dalle telecamere interne del Giri Darkwind Plaza "Secondo quanto afferma il leader della squadra, sembra che anche il vero Silver Samurai sia stato ucciso e quello che è prigioniero nell'Isola dei Sogni è anch'egli un sosia. Sembrerebbe far tutto parte di un piano per sostituire i veri eroi messo in atto da alcuni terroristi desiderosi di emulare quanto successo in Occidente qualche tempo fa con il supergruppo dei Thunderbolts… Gli eroi sono sconvolti per il lutto, ma si dichiarano pronti ad acciuffare i due criminali e far pagare le loro colpe...".
"Hai sentito?" mormorò uno dei guardiani.
"Già... proprio una vergogna. Hanno ucciso proprio la più carina della squadra..." rispose l'altro "Dovresti vedere che disegni Hentai che ho trovato su Internet!".
"Bah… disegni..." fece un terzo "Io ho delle foto da urlo... e per giunta prive di censura! Le ho trovate su un sito occidentale...".
"Ma quello sono solo fotomontaggi!" ribatté un altro.
Così presi da quella discussione, non notarono gli schermi collegati alle telecamere di sorveglianza che mostravano due figure avvicinarsi all'Isola, volando a pelo d'acqua...

Hiro era sdraiato sul suo letto con il viso sprofondato nel cuscino.
Aveva pianto tutte le lacrime che aveva e poi era sprofondato in un sonno tormentato, in cui vedeva e rivedeva Kana morire senza che lui potesse fare niente per aiutarla.
Fuori dalla sua stanza Baymax fissava il muro.
Il suo affetto paterno per il giovane genio gli faceva provare la medesima sofferenza di Hiro, a cui si aggiungeva quella che provava già di per sé, più la frustrazione di non poter dare un minimo sostegno al ragazzo…
E come avrebbe potuto? Era una creatura sintetica, molti non l'avrebbero definito neanche un vero essere vivente...
Era un surrogato di un essere umano... e come tale sentiva che anche le emozioni che provava erano delle simulazioni... per quanto Hiro fosse geniale nel costruire Baymax non poteva di certo essere riuscito a creare un individuo reale... e in quel momento il dragone si sentiva inutile...
Poco più in là, Itsuki fece capolino dalla sua stanza, per vedere se Hiro fosse uscito dalla camera.
Lanciò un sospiro nel vedere che nulla era cambiato... il silenzio in quel corridoio, che sembrava infrangere le pareti tanto era pesante, calato da quando erano tornati dal parco di Ueno, sembrava così in contrasto con la confusione che c'era quando i Rising Suns non esistevano e c'erano solo i Big Hero Six...
Non erano i Fantastici Quattro, non era una famiglia... però, lì, Itsuki aveva trovato quanto di più simile ad un casolare domestico... Erano sei individui così differenti, per estrazione sociale ed età, ma erano in estrema sintonia... Lei, abituata tra le bande di teppisti, dove i rapporti erano falsati dalla paura e dal finto rispetto, si era trovata a provare sentimenti veri... Arrivava a ricordare con nostalgia le litigate con Honey Lemon...
E invece... ora cosa erano? Un gruppo di una moltitudine di eroi… poteva definire amici i suoi compagni di squadra? Di molti ancora non conosceva il nome... in un momento così difficile, ognuno si era ritirato per i fatti suoi... invece Honey Lemon avrebbe cercato di tirare su il morale di Hiro... però Kana non c'era più...
Itsuki si guardò allo specchio: era decisa più che mai a farla pagare a quei bastardi che le avevano tolto la sua amica.

Le guardie sentirono una fragorosa esplosione.
La loro attenzione fu distolta dai loro vani dialoghi e puntati sugli schermi di controllo.
Riconobbero subito le due figure appena giunte all'entrata dell'Isola dei Sogni: erano quelli che la tv aveva definito il falso Sole Ardente e la falsa Honey Lemon.
Non ci fu il tempo di mobilitarsi che i due avevano già abbattuto le prime difese: bastò qualche colpo al plasma di Shiro Yoshida per distruggere le griglie laser che bloccavano l'accesso al portone e buttare giù quest'ultimo.
Una sirena iniziò a suonare, gli altoparlanti gracchiarono ripetutamente. "Attivati i livelli di sicurezza due e tre! Il personale autorizzato indossi subito le armature da difesa!".
"Stammi dietro, Kana..." mormorò Shiro, spazzando con un raggio alcuni droidi che si muovevano verso di loro: indossava ancora il body-suit scuro.
"Non mi sottovalutare Shiro, non sono così indifesa!" gridò la ragazza e tirò fuori una piccola pallina, la lanciò contro un altro gruppo di droidi e si allargò, tramutandosi in una rete elettrificata che li bloccò "Non ti scordare che sono io che ti ho salvato...".
"E te ne sono grato...".
I due corsero verso l'ascensore che portava alla prigione sommersa.
Davanti a loro si pararono due guardiani all'interno di sofisticati Mech.
"Fermatevi e arrendetevi criminali!" esclamò uno dei due.
"Criminali... è questo che siamo ora..." Shiro guardò con occhi rabbiosi i due guardiani.
"Dobbiamo farcene una ragione... fino a quando non riusciremo a scoprire in che diavolo sono invischiati gli altri Rising Suns...". Kana trasse fuori due nunchaku e iniziò a rotearli, mentre correva verso uno dei guardiani "… e a svelare agli occhi dell'opinione pubblica cosa è veramente accaduto..." spiccò un balzo e fece una capriola in aria, giungendo alle spalle del guardiano "… il Giappone ci vedrà come dei traditori..." senza che il guardiano avesse il tempo di voltarsi Honey Lemon piantò un colpo secco contro la base della nuca del Mech, che emise un sibilo e si accasciò a terra privo di energia, intrappolando il pilota all'interno.
"Non è furbo attaccarci con le armature che sono stati progettate da Hiro..." sottolineò Shiro, lanciando una scarica al plasma contro uno dei guardiani; questi alzò uno scudo ottico per proteggersi, dando a Kana la chance di colpirlo nello stesso punto dove aveva colpito l'altro "… e di cui conosciamo perfettamente i punti deboli...".
Sentirono in lontananza il rumore di altri guardiani che stavano per arrivare con passi rapidi.
Kana premette un pulsante, ma l'ascensore sembrava necessitare di un codice.
"Basta con le perdite di tempo!".
Sole Ardente fuse la porta dell'ascensore e vi si gettò nella tromba stringendo Kana a sé.

"A tutti i Rising Suns!" la voce di Sole Ardente squillò negli altoparlanti "Il mio sosia e quello di Honey Lemon stanno attaccando l'Isola dei Sogni! Prepararsi subito per entrare in azione!".
Gli eroi si mossero all'istante all'ordine del capo.
"I membri principali della sezione di Tokyo... Hiro, Baymax, GoGo Tomago, Moonfade, Kirakira, Nekomata, H20, Kiseki... più alcuni membri di altre sezioni e di riserva, presenti nel palazzo per la situazione di emergenza... Yume, Jumper, Inugami, Steelwave, il mutaforma Kuroki e il sismocineta Byakko..." commentò Hana-Bi, guardando nei piccoli schermi le immagini trasmesse dalle telecamere a circuito chiuso della base "Due fuggiaschi non potranno nulla contro un così imponente spiegamento di forze... e quello che è ironico è che molti di loro non sanno di star dando la caccia ai loro ex compagni...".
"I fuggiaschi saranno presto tre..." le fece notare la voce proveniente dall'enorme maxi-schermo alle sue spalle, si trovava nella sala comunicazioni nascosta scoperta qualche giorno prima da Shiro "Se si sono recati all'Isola dei Sogni il motivo probabile sarà per liberare Silver Samurai...".
"Restano comunque pochi..." rise la ragazza.
"Ma non ti scordare che dei Rising Suns rischiano di uscire dal progetto... in quel caso...".
"Si, so cosa dovremo fare in quel caso..." fece Hana-Bi, poi si diresse verso l'uscita "Adesso mi unisco ai miei compagni... abbiamo dei criminali da catturare... ah, ah, ah!".

"Attivare le difese di livello X!" gridò il capo delle guardie, la cui voce continuava a risuonare nella prigione.
"Un livello X? Mi sento onorata, e tu?" esclamò Honey Lemon, attaccata a Shiro.
Stavano percorrendo per tutta la lunghezza la tromba dell'ascensore: sapevano bene che Silver Samurai era rinchiuso nel piano più basso.
Shiro si tormentava pensando a quanto stupido fosse stato, quando qualche mese prima aveva lottato contro il suo compagno di squadra, convinto che fosse preda di una qualche follia.
"E invece probabilmente anche lui era stato manipolato..." rimuginò a denti stretti.
"
È inutile piangere sul latte versato..." constatò Kana "In questo momento Harada-san è l'unico che può darci una mano visto che si trova nella nostra stessa situazione...".
Giunsero infine al piano più basso.
Le guardie erano già in allerta, ma essendo il piano con meno prigionieri erano stati forniti di un sola armatura Mech.
Kana mise abilmente K.O. le guardie armate, mentre Shiro si occupò del Mech sbarazzandosene con facilità.
Buttarono giù la porta della cella del loro ex compagno.
Silver Samurai era in una condizione simile a quella in cui si trovava Shiro il giorno prima: completamente bloccato da una forca d'acciaio, con una placca sulla bocca e una sugli occhi.
Per quanto la sua vista fosse inibita aveva però chiaramente percepito che qualcuno era entrato nella cella.
Shiro si avvicinò al cugino e poggiò la mano sul suo volto, emanando un raggio al plasma abbastanza caldo da sciogliere le placche ma non troppo da fargli male.
Quando fu libero, Silver Samurai chiuse gli occhi di scatto, come se non fosse più abituato alla luce.
Poi, lentamente, li riaprì e riconobbe i suoi due salvatori.
"Oh, cugino... sei venuto a darmi il colpo di grazia? Vuoi di nuovo salvarmi dalla mia follia?" chiese ironico.
"Non accusarmi..." rispose Shiro "Non potevo immaginare che qualcuno ci stesse manipolando...".
"Invece io l'avevo scoperto… ma sono stati rapidi a farmi manipolare il cervello da quella ragazzina spingendomi in una momentanea pazzia... E quello che sei stato in grado di fare è stato semplicemente sbattermi in prigione e buttare la chiave..." ringhiò Kenuichio.
Shiro non rispose, ma sciolse con un colpo al plasma la forca d'acciaio.
"Ora siamo nella tua stessa situazione, Harada-san" fece Honey Lemon "Abbiamo scoperto che qualcuno manipola i Rising Suns, anche se non sappiamo perché... però di certo si tratta di scopi criminali, altrimenti non si spiega quello che ci ha fatto...".
"E quindi ora dovrei tornare dalla parte dei buoni? Dovrei aiutarvi?" borbottò l'uomo stirandosi le braccia: le ossa scricchiolarono.
"Non aiutare noi... ma il Giappone..." gli rispose Shiro "In fondo è per questo che ci siamo uniti la prima volta, no?".
Silver Samurai rimase un attimo in silenzio e poi fece:"Accompagnatemi nel magazzino qui in fondo... devo recuperare la mia armatura e la mia spada...".

"Sei sicuro che è di qua?" chiese Shiro al cugino.
"Si... ho controllato per bene i piani della prigione quand'ero tra i Rising Suns, e da queste parti ci dovrebbe essere un piccolo attracco per sottomarini..." rispose Silver Samurai, di nuovo vestito con la sua armatura rosso bianco nella quale si sentiva a suo agio, come un pulcino nell'uovo.
"Eccolo, è lì!".
Honey Lemon puntò con il dito una targa che indicava l'approdo che stavano cercando.
"Perfetto!".
In men che non si dica si trovarono a bordo di un piccolo sottomarino a sei posti lanciato ad altissima velocità fuori dalla prigione.
Non erano partiti che da pochi minuti che Silver Samurai iniziò ad avere dei problemi alla guida del mezzo "Sembra che la corrente... ci stia portando verso l'alto... non capisco...".
La situazione fu chiara a Kana, non appena vide, fuori dall'oblò, quello che ad un primo momento le sembrò come un volto riflesso tra i flutti "Deve essere H20!".
Ed era proprio il mutante che si era fuso con l'acqua della baia per rintracciare i tre, proprio in previsione di una loro fuga sottomarina.
"Quel bastardo... anche lui sta dalla parte di Hana-Bi..." ringhiò Silver Samurai, mentre il sottomarino veniva sbalzato fuori dall'acqua.
Si trovano a qualche chilometro di distanza dall'Isola dei Sogni, sopra di loro, in piedi sull'ala del jet della squadra vi era parte dei Rising Suns di Tokyo: Hana-Bi, il falso Sole Ardente, Kiseki, Inugami, GoGo Tomago, Baymax e Hiro.
"Non possiamo più immergerci... H20 ha scatenato una corrente ascensionale che ci impedisce l'immersione..." spiegò Silver Samurai controllando il quadro dei comandi.
"Allora usciamo allo scoperto e fronteggiamoli faccia a faccia".
Sole Ardente aprì il portello e con i due compagni si posizionò sul muso del piccolo sottomarino.
"Abbiamo fatto bene a separarci mandando solo una parte del gruppo a ispezionare la prigione... A quanto pare siamo arrivati alla resa dei conti, criminali..." mormorò il sosia di Shiro.
"Smettila con le balle!" gridò Kana "Quanto pensi di portare avanti la tua commedia?".
La mano di Hana-Bi si illuminò ed una sfera di fuoco volò verso la ragazza, Shiro si frappose creando uno scudo termico e bloccando l'attacco.
Intanto Silver Samurai aveva spiccato un poderoso balzo e con la spada colpì al braccio Hana-Bi "Credi che mi sia scordato quello che mi hai fatto?
È il momento di mettere i conti in pari!".
Kiseki gli saltò addosso, ma Harada lo schivò, facendolo cadere in acqua con uno sgambetto, lo attaccò poi Inugami, ma anche stavolta fu più veloce, prendendo la bestia per la coda e scagliandola contro la parete del jet.
Intanto i due Soli Ardenti confrontavano i propri poteri, scagliandosi raggi al plasma a vicenda.
"Che aspettate? Prendeteli!" ordinò Hana-Bi a GoGo Tomago, Hiro e Baymax.
I tre, però, erano interdetti: anche se sapevano che erano criminali, avevano davanti i volti di tre loro compagni... erano un po' stupiti dal fatto che gli altri riuscissero a combatterli così facilmente… come aveva fatto Shiro, si chiedeva Hiro, a lanciare un attacco verso la falsa Kana, senza fare una piega? E come poteva il falso Harada eguagliarlo così tanto nelle abilità battagliere se era solo un sosia?
Kana per un attimo lesse l'incertezza sul volto dei suoi amici, e capì che forse c'era ancora qualche speranza.
"Hiro, Itsuki, Baymax! Noi non siamo copie! Siamo gli originali!" gridò la ragazza.
"Non credetele!" ordinò Hana-Bi.
Hiro saltò in groppa a Baymax e volteggiò innanzi a Kana.
Saltò giù dal dragone sintetico e la guardò dubbioso.
La ragazza gli sorrise "Credimi, Hiro...".
Il giovane genio deglutì.
"Bah!
È inutile perdere ancora tempo! Non li possiamo usare, è chiaro!" alle spalle di Hiro apparve Steelwave, aveva una mano alzata e il pugno si era trasformato in una lama di acciaio lucente.
Il ragazzino non ebbe neanche il tempo di muoversi.
La lama calò.
Kana spiccò un balzo ponendosi tra i due e l'acciaio fendette il suo braccio, all'altezza della spalla.
"No!" gridò Hiro.
Lanciò una piccola sfera contro il corpo di Steelwave ed una scarica elettrica ne attraversò il corpo, facendolo cadere in acqua, privo di sensi.
"Anche lui... è un traditore..." mormorò a denti stretti Hana-Bi.
La ragazza venne colpita e cadde sdraiata sull'ala: era stata vittima di una carica di Itsuki.
"Traditore?" urlò isterica la ragazza "
È stato attaccato alle spalle... e l'unica che ha fatto qualcosa per fermarlo è quella che tu dici essere nostra nemica!".
Intanto Hiro era di nuovo in pericolo: H20 era saltato fuori dall'acqua e solidificando il suo braccio gli aveva afferrato il collo nella mano, iniziandolo a strangolare.
Stavolta toccò a Baymax salvarlo, il dragone afferrò il polso dell'hydromorfo e con una mossa secca lo spezzò.
H20 lanciò un grido, tornò in forma umana e scivolò in acqua.
Itsuki giunse con un balzo sul sottomarino e Silver Samurai, che aveva ormai messo fuori gioco i suoi avversari, la imitò.
"Siete dei pazzi!" ruggì il falso Sole Ardente, mettendo fine al contrattacco di raggi al plasma con il quale aveva intrattenuto il vero Shiro "Anche se vi mettete in salvo per il momento... i Rising Suns non vi daranno tregua! Sarete braccati come i criminali che siete!".
"Criminali?". I lunghi capelli di Sole Ardente volteggiarono al vento, i compagni lo affiancarono, Baymax teneva Kana in braccio "I Rising Suns potranno essere star, agli occhi dell'opinione pubblica, ma restano dei burattini... Non so chi sia a manipolarvi, ma una cosa è certo... non agite per il bene del Giappone... I veri eroi sono invece quelli che combattono anche nelle situazioni più difficili, anche se hanno tutto e tutti contro... ed è questo che siamo noi... Sei Grandi Eroi...".
"Big Hero Six... " sorrise Hiro "Penso che questo sia un ritorno in grande stile, no?".
I sei saltarono rapidamente sul sottomarino e si immersero, sparendo tra le acque.
Hana-Bi guardò le acque calmarsi. "Ci sono sfuggiti di mano... era inevitabile... loro non facevano parte del progetto originale... non potevamo manipolarli..." si avvicinò al falso Shiro, tirò fuori una pistola e gli sparò in mezzo alla fronte prima che potesse reagire, lasciandolo scivolare in acqua privo di vita.
Il suo bracciale si illuminò e proiettò un ologramma davanti a lei.
"Le cose sono andate come avevo immaginato... non ti sei rivelata abbastanza abile..." fece la voce dell'ologramma.
"Per ora.. solo per ora. Da adesso sono io la nuova leader dei Rising Suns... questo accelererà di molto i nostri piani... E quei sei sciocchi eroi non potranno fare niente per impedircelo... Così ti giuro, mio padrone...".
"Evitiamo i formalismi... chiamami pure... il Padrone del Mondo!".

FINE